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Perche’ scrivere una Storia di Covid e’ cosi’ importante?

Primo Levi scriveva “Quelli che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo”

Col covid rischiamo proprio questo. 

L’Italia gode il privilegio sinistro di essere il paese nel mondo occidentale con l’eccesso di mortalita’ piu’ alto (https://doi.org/10.1016/S0140-6736(21)02796-3) e cioe’ con 227 morti ogni 100.000 persone. Per la cronaca l’Italia e’ seguita, a distanza, da Spagna e USA. Questo dato e’ importantissimo perche’ fornisce un indicatore complessivo di come il problema sia stato gestito (mascherine, tamponi, organizzazione degli ospedali e della sanita’ territoriale, trasferimenti di pazienti tra ospedali, green pass, vaccini….); e il risultato e’ li, oggettivo e altrettanto impietoso a dirci che siamo stati i peggiori nella gestione dell’epidemia.  Qualcuno ne parla nei media ufficiali?   

Assolutamente no. Anzi continua la esibizione di politici che affermano, quasi a loro discolpa, che loro, i politici, hanno sempre ascoltato la Scienza, scordandosi che quello che chiamano “scienza” e’ invece una sfacciata piaggeria di persone selezionate dalla politica e nominate appunto “scienziati”,  che vengono preventivamente fidelizzati e istruiti su cio’ che devono dire e su cio’ su cui invece tacere.  Nulla a che vedere con la Scienza, che ha proprio come prima caratteristica l’indipendenza da politici e altri poteri. 

E allora e’ importante, essenziale anzi, che di covid si parli in forum come il nostro, perche’ ne rimanga memoria e venga stimolato un dibattito vero, senza conclusioni raggiunte ancora prima di iniziarlo. 

Se mancheranno sufficienti testimonianze, chi si ricordera’ tra qualche anno di cosa avvenne realmente quando allo stato Italiano non venne altro in mente che impedirvi anche solo di uscire di casa, o di andare da una regione all’altra, quasi che il regno Lombardo Veneto, quello delle due Sardegne o il granducato di Toscana fossero risorti. Quando non potevate andare a casa vostra o da un vostro caro perche’ era in un altro comune o regione, e anche peggio quando un bollino (il green pass) e poi un altro (il vaccino) erano sufficienti per negarvi il diritto al lavoro, all’istruzione, alla relazione sociale ? 

Purtroppo pero’ anche molte persone che “vedono” queste problematiche, quando si tratta di concretizzare su un foglio di carta o su una tastiera di computer cio’ che hanno visto, o subito, o ancor peggio dovuto deglutire contro voglia, sono colte come da inedia e depressione. Un po’ come se il COVID e quanto segui’ ad esso avesse tolto loro le forze e l’impegno. 

Questo e’ un appello a tutti: scrivete, spendete 1,2, 3 ore del vostro tempo per lasciare una memoria di questi tempi….affinche’ non si ricada piu’ negli stessi errori. 

Laura Antolini 

Antonio Bonati 

Graziella Cefalo 

Piero Ferrari 

Carlo Gambacorti Passerini 

Giuseppe Mastruzzo