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Alice – Cimice o Green Pass ?

Chi si ricorda di questo vituperato ed ormai dimenticato oggetto ?

Non sto parlando dei congegni modernissimi e altamente tecnologici che servono a origliare a distanza conversazioni apparentemente riservate.

No. Sto parlando dell’emblema del partito fascista che era usanza (e dovere) portare al bavero della giacca, del cappotto o semplicemente della camicia durante il famoso ventennio.  Chiamato colloquialmente “cimice”.  Giusto giusto 100 anni fa, anno piu’ anno meno. Tutti la portavano: in treno, in tram, al lavoro, perfino in vacanza e durante le adunate, naturalmente. Dopo l’otto Settembre 1943 sono magicamente sparite da tutti i baveri d’Italia, tranne quelli dei poveri malcapitati che non avevano sentito la radio la sera prima e che il mattino dopo sono stati dileggiati e malmenati dal resto degli Italiani che in una notte erano diventati antifascisti. Certo, non era obbligatorio portarla e quindi iscriversi al partito, ma chi non lo faceva aveva dei problemini: era visto come persona socialmente pericolosa e financo possibile portatore/trice di tare mentali e malattie; gli era precluso l’accesso a determinati luoghi e a certe professioni, e se ne aveva ancora una poteva scordarsi di fare carriera.  In questo atteggiamento ci sono anche alcune similitudini con il trattamento riservato dopo il 1938 agli ebrei.

Non trovate molte somiglianze con il 2021 ?  Qui pero’ si chiama eufemisticamente Green Pass.  Certo, non e’ piu’ una patacca metallica da esibire al bavero, e’ molto piu’ tecnologico, si vede sullo smartphone…